Domenica
di Pasqua – Anno A- 16 aprile 1017
Lasciamoci guidare dalla gioia della risurrezione
Le
letture di oggi sono state scritte da tre apostoli: Simon Pietro,
Paolo e Giovanni rispettivamente. Tutto e tre le letture parlano del Cristo, l'unto da Dio, ripieno della dorza dello Spirito, il Liberatore dal peccato. E' Maria Maddalena la prima testimone del Risorto, l'annunciatrice che vide che la pietra del sepolcro era stata rimossa e poi Pietro e Giovanni. Oggi tutti i cristiani annunciano e testimoniana che CRISTO E' VERAMENTE RISORTO.
Pietro
nella prima lettura, ormai credente, apostolo e annunciatore di Gesù,
dà testimonianza del Risorto: “Dio
lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che apparisse, non a tutto
il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi...”
Dagli
Atti degli Apostoli 10, 37-43
In quei giorni, Pietro prese la parola e disse:
"Voi conoscete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, incominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nazaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui.
E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che apparisse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi, che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti.
E ci ha ordinato di annunziare al popolo e di attestare che egli è il giudice dei vivi e dei morti costituito da Dio.
Tutti i profeti gli rendono questa testimonianza: chiunque crede in lui ottiene la remissione dei peccati per mezzo del suo nome» .
In quei giorni, Pietro prese la parola e disse:
"Voi conoscete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, incominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nazaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui.
E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che apparisse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi, che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti.
E ci ha ordinato di annunziare al popolo e di attestare che egli è il giudice dei vivi e dei morti costituito da Dio.
Tutti i profeti gli rendono questa testimonianza: chiunque crede in lui ottiene la remissione dei peccati per mezzo del suo nome» .
L'apostolo
Paolo scrivendo ai Colossesi invita “
a pensare alle cose di lassù, non a quelle della terra”,
perché inseriti dopo la risurrezione di Gesù nella sua stessa vita
vicini con Lui nella gloria di Dio, nostra nuova e definitva dimora.
L'evangelista
Giovanni descrive nel suo vangelo la meraviglia e lo spavento di
Maria di Magdala, la corsa di Giovanni e di Pietro verso il sepolcro
dove era stato messo il corpo di Gesù. Vicino al sepolcro rimasto
vuoto, Giovanni “ vide e credette”, Pietro,
forse deluso, torna assieme a Giovanni a casa. Annota il vangelo:
Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli
doveva risorgere dai morti”.
Dalla
lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi 3,
1-4
Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio; pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra.
Voi infatti siete morti e la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio!
Quando si manifesterà Cristo, la vostra vita, allora anche voi sarete manifestati con lui nella gloria.
Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio; pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra.
Voi infatti siete morti e la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio!
Quando si manifesterà Cristo, la vostra vita, allora anche voi sarete manifestati con lui nella gloria.
Dal
Vangelo di Giovanni 20,1-1
Il
primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro
di
mattino,
quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal
sepolcro.
Corse
allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che
Gesù amava,
e
disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non
sappiamo dove
l’hanno
posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si
recarono al
sepolcro.
Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più
veloce di
Pietro
e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma
non entrò.
Giunse
intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e
osservò
i
teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non
posato là con i teli,
ma
avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo,
che era giunto
per
primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora
compreso la
Scrittura,
che cioè egli doveva risorgere dai morti. I discepoli perciò se ne
tornarono di nuovo a casa.
Tre personaggi:
Maria di Magdala, Pietro e Giovanni.
Questo brano non
ci parla esplicitamente della Risurrezione di Gesù, ma di un
sepolcro trovato vuoto.
Maria di Magdala
si reca al sepolcro, forse per devozione, per amore e riconoscenza
per il Maestro: per lei avevano portato via il corpo del Signore. Non
era sola, come si potrebbe pensare, ma assieme ad altre donne: “non
sappiamo dove l’hanno posto”, riferisce a Pietro e a Giovanni.
Pietro e Giovanni
vanno e vedono “i teli posati là e il sudario”. Non conosciamo
le reazioni di Pietro. L’evangelista Luca dice di Pietro che “tornò
indietro pieno di stupore, perplesso”. Giovanni, il discepolo
amato, dice di se stesso “vide e credette”.
“Vide
e credette”: il discepolo Giovanni crede nelle parole di Gesù, e
nelle Sacre Scritture. La Maddalena e Pietro avevano avuto comunanza
con Gesù e conoscevano le Scritture, ma a loro non basta ancora per
credere dinanzi al sepolcro vuoto. Essi «non
avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere
dai morti». La loro speranza nel
Messia si infrange?
Assistiamo
così a tre modi di reagire di fronte alla morte di Gesù e ad un
sepolcro vuoto.
Maria
di Magdala è la prima che si avvicina al sepolcro, donna coraggiosa
e fedele di fronte ad un avvenimento assurdo e scandaloso. Lei era
stata ai piedi della croce, ha sentito la paura, l’angoscia della
morte di Gesù che amava. Ora non può venerare nemmeno il corpo di
Gesù, la sua vita ora è piena di solitudine e smarrimento.
Pietro
rimane perplesso. Era stato assieme a Gesù il pescatore
intraprendente, presuntuoso, debole, rinnegatore ma
contemporaneamente possiamo dire l’uomo di fiducia di Gesù.
Chiunque al posto suo avrebbe provato ciò che Pietro sentiva nel suo
cuore martoriato, deluso, forse solo dubbioso: il suo andare verso il
sepolcro era lento, pensoso, forse desideroso come in altri momenti
dello sguardo comprensivo e affettuoso di Gesù. La sua fede e la sua
speranza in Gesù vengono meno?
Giovanni, il
discepolo amato sa vedere e credere. Nel cammino verso il sepolcro
corre veloce,
intuisce qualcosa
di nuovo, fa riferimento alle Scritture nel suo vangelo, i suoi occhi
si aprono al Mistero di Gesù: ha visto e nel silenzio, in cuor suo
crede, spera dopo aver visto quell’”ORA” tanto citata nel suo
vangelo, quell’ORA” di passione di Gesù. La fede di Giovanni
forse non è quella della Nuova Pasqua, ma una fede nelle parole di
Gesù che aveva udito e meditato, speranza nella risurrezione: Gesù
l’aveva annunciata.
Assieme a Pietro
torna a casa.
Maria,
colei che ama; Pietro, il credente; il discepolo amato, colui che
vede e vigila: tre modi diversi di camminare incontro al Risorto e di
testimoniarlo nella fede. Ma tutti uniti da un unico desiderio:
quello dell'incontro.
Noi abbiamo
creduto senza aver visto, abbiamo creduto alla tradizione, abbiamo
creduto alle Scritture, abbiamo creduto a Colui che disse di essere
via, verità, vita, risurrezione, luce che illumina il mondo, a un
Dio che si fa uomo come noi, affermiamo di essere discepoli di Gesù.
perché lo abbiamo incontrato così anche noi.
Abbiamo anche
ricevuto lo Spirito Santo come gli apostoli il giorno della
Pentecoste, ma la nostra vita cristiana possiamo considerarla vicina
a quella dei primi missionari del Vangelo?
Benedetto XVI
così ci esortava nell’omelia del sabato santo del 2012:
“Con
la risurrezione di Gesù, la luce stessa è creata nuovamente. Egli
ci attira tutti dietro di sé nella nuova vita della risurrezione e
vince ogni forma di buio. Egli è il nuovo giorno di Dio, che vale
per tutti noi”.
Gesù è per noi
risurrezione e luce: la nuova Pasqua inaugurata da Gesù con la sua
morte e risurrezione, passaggio dalla morte alla vita, suggerisce un
messaggio di gioia per quanti desiderano vivere. Nel risorto ognuno
trova motivazione e forza, letizia perché Dio è il nuovo
orientamento dopo il buio del peccato, la speranza per chi ancora è
vittima del male.
Gesù risorto è
la vita piena per chi crede in Lui anche nella sofferenza, nelle
privazioni, nel dolore, nelle ingiurie, nelle persecuzioni. Gesù
risorto è la novità di Dio, è la vita perenne, eterna e beata.
Lasciamoci
guidare dalla gioia della risurrezione: Gesù è vivo! La gioia della
Pasqua ci renda aperti e sensibili verso quelli che soffrono,
pensando che anche Gesù passò attraverso la sofferenza e che da
questa ci è arrivata la salvezza. La Pasqua è inseparabile dalla
settimana santa.
“Gesù
Cristo, tu sei vivo, la morte non ti ha costretto in suo potere!
L’annuncio
di questa notizia incredibile ci sconvolge.
Tu
apri un varco dove tutto sembrava chiuso.
Con
il tuo Spirito, soffi sulla nostra rassegnazione e la nostra
amarezza.
Abbatti
le divisioni tra gli esseri umani.
Ridoni
dignità ai più poveri.
Ci
invii nel mondo per portare la speranza di una nuova vita”. (frère
Alois, Taizé)
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